12R TAMAI – Campodarsego 4-5

Tamai – Campodarsego 4-5
GOL: pt 32′ Michelotto, 41′ rig. Maccan, 43′ Vuthaj; st 3′ Michelotto, 7′ Caporali, 11′, 38′ Maccan, 14′ De Anna, 17′ aut. Alcantara.
TAMAI: Mason, Barbierato, Lubian (st 35′ Spigariol), Pramparo, Tanasa, Colombera, Alcantara, Borgobello (st 6′ Dalla Vedova), Maccan, Giglio (st 35′ Serafin), De Anna. All. Bianchini.
CAMPODARSEGO: Cazzaro, Seno, Scandilori (st 40′ Dario), Zane, Colman Castro, Leonarduzzi, Caporali, Trento, Vuthaj, Scapin, Michelotto (st 24′ Raimondi). All. Andreucci.
ARBITRO: Baratta di Rossano; assistenti: Galimberti di Seregno e Mazzeo di Busto Arsizio
NOTE: ammoniti Cazzaro, Alcantara. Recupero pt 0′, st 4′. Angoli 2-4. Spettatori 400.

TAMAI – Sei giornate al termine e un obiettivo che va inseguito fino alla fine.
Il Campodarsego è avversario molto più che ostico, in piena lotta playoff e con l’obiettivo di consolidare il quarto posto. All’andata i padovani avevano avuto la meglio, con un 2-1 che per le furie era stato firmato da Alcantara.
Mister Bianchini ripropone gli stessi 11 di Sandoná, con De Anna a supporto di Maccan.
Primo squillo di Maccan al 7′. Giglio lo pesca con una pennellata precisa, Denis si smarca sul secondo palo, ma di testa non riesce ad imprimere la forza necessaria.
Sparisce mano a mano l’intensità delle furie, sotto la pressione degli ospiti.
Michelotto scalda il piede dalla distanza accentrandosi verso il limite dell’area. Conclusione sbilenca e innocua.
Ci prova con il tacco Colman Castro al 17′. Brucia sul tempo il proprio marcatore sugli sviluppi di un corner, vedendosi fermato dalla traversa dopo una pregevole giocata.
Insiste il Campodarsego, due volte vicino al gol prima della mezz’ora. Mason deve uscire su Vuthaj, libero nell’uno contro uno, chiudendogli lo specchio. È costretto poi al volo plastico al 28′ il numero 1 del Tamai, per sventare il tiro di Caporali destinato all’incrocio dei pali.
Al 32′ il fortino cede e il Campodarsego la sbocca. Michelotto si accentra dalla sinistra per cercare l’angolo lontano. Conclusione sporcata prima da un difensore e poi dal palo, che si insacca alle spalle di Mason.
Passano soli 30″ e gli ospiti hanno immediatamente la chance del raddoppio ancora con Michelotto. Decisiva ancora l’uscita del portiere che chiude l’angolo di tiro.
Nel miglior momento per la squadra di Andreucci, le furie trovano il pareggio. Giglio illumina per Alcantara che scavalca i difensori e viene atterrato dal portiere. Cartellino giallo al limite del regolamento e calcio di rigore. Denis Maccan con freddezza spiazza Cazzaro e sigla l’1-1.
Purtroppo però, la gioia è fugace perché al 43′, il Tamai regala il vantaggio. Colombera appoggia con titubanza per Mason che cerca il dribbling ma perde il contrasto con Vuthaj. Facile per il n. 9 albanese, depositare in rete a porta sguarnita.
Succede di tutto al rientro in campo, con addirittura 5 gol in poco più di un quarto d’ora.
Prende il largo il Campodarsego che dopo soli 3′ aumenta il divario. Michelotto sigla la personale doppietta, confermandosi tiratore d’eccellenza dalla distanza. Destro secco che gonfia la rete dai 25 metri con Mason che si allunga, ma non riesce ad intervenire. Ferito, il Tamai affonda poco dopo. Michelotto è libero di inventare, Caporali salta in area indisturbato e di testa deposita in rete.
Sembra il colpo del definitivo ko, ma le furie riprendono ossigeno. Maccan all’11’ svetta su angolo di Giglio e sigla il 2-4. Tre minuti dopo è De Anna a gonfiare la rete appena dentro l’area, capitalizzando l’assist di Alcantara.
L’entusiasmo per aver ripreso coraggio, soccombe ancora al 17′, questa volta a causa di una buona dose di sfortuna. Mason esce di pugno per allontanare, ma trova la schiena di Alcantara, con la palla che carambola clamorosamente in rete.
Una partita infinita che Denis Maccan decide di tenere ancora aperta al 38′. Alcantara affonda sul versante destro e apre il compasso per l’ariete, implacabile di testa in area piccola.
Rimonta che sembrava un sogno, a un passo dal concretizzarsi. Dalla Vedova aggira un avversario in area piccola con un rapido movimento. Rasoterra ad incrociare che per una manciata di centimetri, sfiora il palo terminando la corsa sul fondo.
Si conclude 4-5 una partita incredibile. Tamai in versione dottor Jekyll e Mr. Hyde. Straripante dal punto di vista realizzativo ma carente in fase difensiva, concede agli avversari più di una marcatura in maniera generosa.
La contemporanea vittoria del Levico complica i piani, ma la testa va tenuta alta.
Ci sono ancora 5 gare per dare tutto. Suu rossi su!!!

PIÙ E MENO

+ Non è difficile oggi individuare ciò che ha funzionato e ciò è che è venuto meno. Quattro reti dimostrano che il Tamai è vivo. Averne realizzate due dopo che la gara sembrava finita, a maggior ragione ne è testimonianza. Sugli scudi Denis Maccan che trova la sua prima tripletta stagionale, dimostrandosi infallibile di testa. Buona gara anche di Alex Alcantara, due volte rifinitore e caparbio nel guadagnarsi il calcio di rigore.

– Dietro la lavagna finisce l’intera fase difensiva. Dieci minuti da incubo tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo. Errori purtroppo grossolani, che hanno dato una spinta ulteriore agli avversari per arrotondare il vantaggio.
Ancor più beffardo il pensiero di aver segnato e contemporaneamente subìto il maggior numero di reti in una sola partita.

Fabrizio Sacilotto

Intervista post partita

L’amarezza è tanta e diversamente non può essere. Un Tamai brillante in zona gol, viene tradito dal reparto che nell’ultimo periodo aveva dimostrato una buona solidità. Più che le cinque reti, pesano quelle spontaneamente concesse e che, con un minimo di attenzione maggiore, potevano essere evitate.
Parte da questo presupposto l’analisi del tecnico Bianchini: “Oggi abbiamo commesso troppi errori. Nella fase difensiva non abbiamo fatto una bella partita. Ci siamo messi in difficoltà da soli, perdendo sicurezza fin da subito”.
L’avvio traumatico della ripresa si è portato le scorie dell’episodio del secondo gol? “Quando trovi il gol del pareggio ma subito regali il vantaggio fa male. Allo stesso tempo, riparti con dei buoni propositi ma concedi altre sue reti facili. È normale che ti tagli le gambe, ma sono situazioni che avrebbero steso chiunque. Noi però abbiamo continuato a giocare e creato situazioni. Se va dentro l’ultima palla penso non ci sia nulla da dire. È innegabile che abbiamo sbagliato tanto”.
Per ripartire, occorre farlo dagli aspetti positivi. Il carattere della squadra nel cercare la rimonta e i 4 gol contro un avversario di livello. Sono queste le fondamenta da cui ripartire per il rush finale? “Certo – afferma convinto il mister – dobbiamo analizzare gli errori ma anche guardare le cose positive. La squadra è viva, abbiamo dimostrato di avere cuore e voler vendere cara la pelle. Dobbiamo fare punti, guardare al nostro e poi vedremo i risultati delle altre”.

Fabrizio Sacilotto

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