6A TAMAI-Levico Terme 1-3.
Tamai – Levico Terme 1-3
GOL: pt 17′ aut. Bagatini, 27′ Bagatini; st 21′ Guatieri, 35′ Cariello.
TAMAI: Colesso, Vedova, Presello, Borgobello, Colombera, Faloppa, Alcantara, Nadal (st 32′ Zambusi), Maccan, Giglio, Terranova (st 34′ De Biasi). All. Saccon
LEVICO TERME: Costa, Demian, Guatieri, Cariello (st 42′ Rinaldo), Bagatini M., Dall’Ara, Acka, Castellan, Forcinella, Di Benetto (st 22′ Esposito), Marku. All. Vitali.
ARBITRO: Duzel di Castelfranco Veneto; assistenti: Ruggiero di Brindisi e Laghezza di Mestre.
NOTE: ammoniti Alcantara, Presello, Demian. All’85’ Maccan sbaglia un calcio di rigore. Recupero pt 0′, st 3′. Angoli 1-5.
TAMAI – Il brutto stop dei ragazzi in casa della capolista è alle spalle. Si ritorna al Comunale con tanta voglia di rivalsa e con l’obiettivo di centrare i primi 3 punti casalinghi.
Mister Saccon ripropone l’undici ideale, reintegrando Borgobello e Alcantara dal 1′.
Un vento intenso e una pioggia fastidiosa accompagnano l’ingresso in campo, caratterizzando anche la prima mezz’ora di gioco.
Avvio decisamente positivo delle furie che si stabilizzano nella metà campo avversaria. Giglio ci prova subito al 2′. Si accentra sul sinistro e va alla conclusione. Troppo centrale per impensierire Costa. All’11’ altra buona iniziativa targata Giglio. Riparte dalla mediana approfittando di un rimpallo favorevole, cross nel mezzo per Maccan ben smarcato, ma il numero 9 è troppo frettoloso e calcia di prima, senza inquadrare lo specchio.
Al terzo tentativo il vantaggio. Alcantara arpiona un piazzato calciato da Giglio, botta ad incrociare che Costa respinge sullo sfortunato Bagatini. Carambola ingannevole e palla che termina in rete (17′).
I ragazzi di Saccon sembrano gestire il risultato e vanno anche vicini al raddoppio. Cross dalla destra di Terranova, Giglio taglia sul primo palo ma non riesce a tenere bassa la sfera.
Alla prima palla gol gli ospiti puniscono. Calcio d’angolo al 27′, Bagatini solo in area salta di testa e si fa perdonare dell’errore (involontario) firmando il gol dell’1-1.
Le furie piano piano si affievoliscono e il Levico quando crea occasioni è sempre pericoloso. Al 41′ lancio dalle retrovie per la testa di Forcinella, Colombera perde la marcatura ma l’attaccante ospite manda a lato a tu per tu con Colesso.
Il rientro in campo è incoraggiante con Maccan due volte vicino al gol. Al 2′ Vedova confeziona un assist al bacio per l’ariete che di testa manda alle spalle di Costa. Il guardalinee però alza la bandierina e spegne la festa sul nascere. Al 5′ azione fotocopia. Giglio si sostituisce a Vedova nei panni di assist-man. Maccan recita ancora la parte da protagonista ma questa volta imprime poca forza e angolazione alla sfera.
Il sussulto iniziale è un fuoco di paglia e il Levico prende le redini del match. Al 21′ assolo personale di Guatieri che salta l’uomo e dal vertice dell’area spedisce la palla all’angolo alto opposto. Non è l’unico “golazo” della giornata perché al 35′ Cariello imita il compagno di squadra. Botta dai 30 metri che si insacca all’incrocio dei pali, inutile il tuffo di Colesso.
Il doppio svantaggio affossa il Tamai anche se Maccan prova a crederci fino all’ultimo. Al 37′ il guardalinee lo ferma per la seconda volta, inutile la deviazione vincente sul colpo di testa di Giglio. A 5′ dalla fine invece è Costa a stopparlo, neutralizzando il calcio di rigore che si era guadagnato subendo l’atterramento da parte di Demian.
Seconda sconfitta consecutiva per i ragazzi. Se con l’Adria capolista c’erano le attenuanti del caso, oggi la squadra è scomparsa improvvisamente e senza giustificazioni dal campo.
Non è il momento di mettere la testa sotto la sabbia, ma di reagire. Suu rossi su!!
PIÙ E MENO
+ In una giornata negativa come questa, si cerca di tenere buoni gli aspetti positivi. Bisogna ripartire dall’approccio alla partita, sia ad inizio partita che nel secondo tempo. Magari un 2-0 avrebbe cambiato il corso degli eventi. Maccan è il baluardo a cui appendersi ma non bisogna diventare dipendenti da lui. Positivo sicuramente anche Presello per capacità tecniche e interpretazione della gara.
– La seconda battuta d’arresto consecutiva non è facile da digerire. La squadra dopo il vantaggio è diventata evanescente lasciando terreno agli avversari. Subire 7 gol in due partite può essere un campanello, certo che la colpa non va alla difesa ma alla fase difensiva, con un centrocampo oggi, troppo latente e poco aggressivo.
Fabrizio Sacilotto
TRA POCO LE PAROLE DI CAPITAN FALOPPA. RIMANETE CONNESSI PER SEGUIRLE.
Interviste post Tamai – Levico Terme
La seconda battuta d’arresto consecutiva arriva repentina e inaspettata, quasi come il cambio di temperatura di quest’oggi. Se con l’Adriese le 4 reti potevano in qualche modo essere giustificate, le 3 incassate oggi fanno storcere il naso.
È scontato riconoscere che quando i risultati sono così larghi, le colpe non vadano attribuite esclusivamente ad un reparto, ma alla complessiva organizzazione difensiva. Ne è consapevole capitan Faloppa che, intervenendo nel dopo partita al posto di mister Saccon, analizza con obiettività lo stato della squadra: <<Bisogna essere onesti. Nell’arco della gara hanno fatto meglio di noi e hanno meritato di vincere. È questo il riassunto della partita. Noi siamo andati in vantaggio ma poi loro, dopo il pareggio, hanno preso le redini e hanno giocato più a calcio di noi. Non è questione di colpe, è un momento in cui dobbiamo uscirne tutti insieme. Certo è che la fase difensiva si fa con tutta la squadra, bisogna lavorare in settimana per migliorarla. Allo stesso tempo nella fase offensiva non dobbiamo pensare che risolva sempre tutto Maccan. Dobbiamo fare di più altrimenti finiamo con il vivere sui singoli episodi>>.
Eppure la partenza è stata d’incoraggiamento. Venticinque minuti giocati a buon ritmo, due-tre palle gol create, oltre alla rete del vantaggio. Come mai questo calo improvviso, va ricondotto alla cocente sconfitta di Adria?: <<Non me lo so spiegare, è una cosa su cui sicuramente dovremo lavorare in settimana. Sono certo che la partita di domenica scorsa non c’entri, altrimenti non avremmo avuto questo approccio positivo alla gara>>.
Gli errori vanno riconosciuti perché è normale che una squadra matura ne prenda consapevolezza. Guai però creare allarmismi: <<Quando qualcuno gioca meglio e merita di vincere è giusto dirlo – prosegue Faloppa – tuttavia su certe cose li abbiamo fatti diventare bravi noi. C’è da migliorare perché non dobbiamo entrare in un tunnel dove poi si ha paura di far tutto>>.
Fabrizio Sacilotto