12a R. Venezia-Tamai 2-0.

Al Penzo prestazione opaca di fronte alla prima della classe con il coltello tra i denti.

La prima rete subita da calcio d’angolo con un groviglio di uomini davanti l’area. Luciani è il più lesto ad allungarsi e spingere in rete. Fiammata d’orgoglio con Paladin sulla destra che in percussione mette in mezzo troppo arretrato. Seguente tentativo dentro l’area per Tuan sul primo palo sventato da Vicario in angolo e seguente tentativo dopo cross dalla bandierina di Giacomini non riuscito. Sono i cinque minuti nei quali abbiamo cercato di quantomeno intimorire la capolista.

Nella seconda frazione Fabiano si guadagna un rigore dopo discesa sulla fascia destra e l’incrocio di gambe con Faloppa in tentativo di avvicinamento. Batte Serafini dagli undici metri talmente bene che neanche un Peresson in giornata ad altissimo livello (almeno quattro parate sembrano un rispolvero del suo passato da pro) pur indovinando l’angolo non può nulla. Nei seguenti minuti il Venezia abbassa il ritmo pur rendendosi pericoloso, nostro sussulto con un tiro piazzato di Paladin a fil di palo, sventato dal loro ottimo portiere Vicario.

Partita interpretata male, una delle peggiori disputate contro il Venezia. Fatale l’impressione data ai nostri avversari di non essere quasi mai pericolosi, un subire passivamente l’andamento della gara. Impossibile concedere a un avversario di alta caratura (praticamente pro) una benché minima avvisaglia di questo tipo. Il rammarico più grande resta l’approccio timido il non aver provato a giocarsela a viso aperto, partendo da una posizione in classifica “tranquilla” contro una squadra che aveva l’obbligo di vincere e che alla fine ha vinto con merito, mettendo in evidenza le proprie qualità.

 

Nella foto il tentativo di Giacomini da calcio d’angolo.

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